La dagherrotipia fu il primo procedimento fotografico per lo sviluppo di immagini e fu messo a punto dal francese Louis Jacques Mandé Daguerre, dal quale prende il nome, partendo da un'idea di Joseph Nicéphore Niépce, considerato l'autore della prima fotografia in assoluto.
Una sorta di antenato delle odierne fotografie, o almeno di quelle create prima dell'avvento dell'era digitale. Il dagherrotipo si ottiene applicando elettroliticamente uno strato d'argento su una lastra di rame. L'argento, grazie all'applicazione di vapori di iodio viene sensibilizzato alla luce, ed esponendo la lastra a quest'ultima per circa 10 minuti, riesce a "catturare l'immagine".
Successivamente, mediante vapori di mercurio a circa 60 °C, le zone precedentemente esposte alla luce assumono una colorazione opalina.
L'immagine ottenuta spesso non è delle migliori, e deve essere osservata sotto un angolo particolare per riflettere la luce in modo opportuno. Inoltre, a causa del rapido annerimento dell'argento e della fragilità della lastra, il dagherrotipo veniva racchiuso sotto vetro.
Ecco il procedimento spiegato nel dettaglio in questo video, purtroppo soltanto in lingua inglese: